Con la Volvo C70, il marchio di Goteborg abbandonò i volumi squadrati delle serie ‘numeriche’ e voltò pagina, grazie alla collaborazione della britannica TWR.
La C70 è un modello di coupé – cabriolet a due porte prodotto dalla Volvo fino al 2013. Venne svelata in anteprima mondiale al Paris Motor Show il 30 settembre del 1996. Come ha ricordato l’azienda svedese in un comunicato del 2016 – pubblicato in occasione del ventesimo anniversario del debutto del modello – “non era solo la carrozzeria affusolata ad essere completamente nuova. Era la prima Volvo coupé ‘vera e propria’ dopo il modello 1800 ed era la prima volta che la Volvo aveva collaborato con la TWR su un modello nuovo“.
Nella gamma auto della Volvo, la C70 si collocò nel segmento lasciato vacante dalla 780, uscita di produzione già nel 1990, benché l’azienda di Goteborg non producesse una coupé vera e propria dalla P1800 (1961-73). La commercializzazione nel Vecchio Continente cominciò nel 1997; l’anno seguente il modello sbarcò negli Stati Uniti e la versione coupé venne affiancata da una variante cabriolet. La seconda generazione della Volvo C70 venne presentata al Salone dell’Auto di Francoforte del 2006.
La nascita della Volvo C70
All’inizio degli anni Novanta, la casa svedese aveva deciso di ampliare la propria gamma di autoveicoli con una coupé e una cabriolet, due modelli da sviluppare separatamente per poi essere assemblati a partire dalla base tecnologica della 850. L’azienda, senza particolare esperienza nella produzione di modelli coupé, creò un gruppo di progettazione affidandone la direzione a Hakan Abrahamsson; per via del poco tempo a disposizione, la Volvo decise di affidare parte del lavoro alla TWR (Tom Walkinshaw Racing), una società britannica con la quale aveva già collaborato per la realizzazione dei modelli da competizione nel BTCC (British Touring Car Championship).
Mentre la Volvo si sarebbe occupata principalmente dell’aspetto tecnico e meccanico, il design della vettura era appannaggio della TWR; il capo designer Peter Horbury “intendeva cambiare l’idea per cui il design Volvo fosse spigoloso e squadrato“. Così, venne fuori una una coupé dal tetto arcuato e dalle fiancate scolpite.
Scheda tecnica Volvo C70
Le due generazioni della C70 sono state entrambe prodotte nello stabilimento di Uddevalla, un impianto (all’epoca) di recente costruzione che impiegava tecniche di produzione innovative. Dal punto di vista tecnico, la vettura utilizzava lo stesso pianale della 850 (uscita dai listini nel 1996) ma, pur avendo le stesse dimensioni (4.58 m di lunghezza, 1.8 m di larghezza e 1.4 metri di altezza, con un passo di 2.66 m) appariva fin da subito molto più elegante. La collaborazione con la TWR permise alla Volvo di ridurre i tempi di sviluppo del modello (30 mesi) e di contenere i costi di progettazione.
Il risultato finale tagliò i ponti con la tradizione del marchio svedese: fatta eccezione per il frontale, con la classica calandra squadrata, il resto dell’auto proiettò la Volvo in una dimensione decisamente più moderna dal punto di vista stilistico.
La libertà di progettazione si rifletteva nella vasta gamma di opzioni messa a disposizione del compratore: 17 diverse colorazioni per la carrozzeria (tra tinte pastello, metallizzate e perla) abbinate a quaranta diverse combinazioni di materiali e colori per gli interni.
Le motorizzazioni Volvo C70
La versione di lancio del modello offriva due propulsori turbo benzina con architettura a cinque cilindri in linea e distribuzione a doppio albero a camme in testa. Quello più potente era il 2.3 litri da 240 CV (330 Nm di coppia) mentre il 2.5 litri erogava 193 CV; la gamma delle motorizzazioni venne poi ampliata con altre due unità da 2.0 litri con potenze di 180 CV e 225 CV, destinate ai mercati dove le tasse venivano calcolate in base alla cilindrata. I tipi di cambio abbinati ai vari cinque cilindri erano trasmissioni a 4 rapporti (solo automatica) o a 5 marce (sia manuale che automatico). Dal punto di vista delle prestazioni, i riscontri ufficiali sono eccellenti, con una velocità di punta superiore ai 250 km/h.
Tecnologia e sicurezza
Anche dal punto di vista dei dispositivi di sicurezza, la Volvo C70 rappresentava un modello all’avanguardia, grazie ad una dotazione che comprendeva un sistema di protezione da impatto laterale (SIPS), protezione dal colpo di frusta (WHIPS), airbag laterali e pretensionatori per le cinture di sicurezza.
Per la versione cabriolet, la dotazione venne ulteriormente ampliata (dal momento che, storicamente, la casa svedese vedeva nella sicurezza il principale deterrente alla produzione di modelli decapottabili). Così, la Volvo C70 cabriolet offriva il Roll Over Protection System (ROPS) che prevedeva due strutture metalliche posizionate dietro i sedili posteriori che si attivavano in caso di ribaltamento. La cornice del parabrezza venne realizzata in acciaio resistente e ancorato al pianale dell’auto.
La Volvo C70 seconda serie (2006 – 13)
La prima generazione della C70 (prodotta in circa 70.000 esemplari, di cui quasi cinquantamila ‘convertibili’) termina la propria carriera tra il 2002 e il 2006, gli anni in cui vanno fuori produzione, rispettivamente, la versione coupé e la variante cabrio. Le novità furono diverse, a partire dalle motorizzazioni; con la nuova Volvo C70 debuttarono i motori diesel; in particolare, la versione di lancio offriva un 4 cilindri da 2.0 litri da 136 CV che verrà poi affiancato da due unità da 5 cilindri: un 2.4 litri da 180 CV e un 2.0 litri declinato in due tagli di potenza (150 CV e 177 CV). I propulsori a benzina, tutti a 5 cilindri (da 2.4 e 2.5 litri) coprivano una gamma di tarature che andavano dai 140 CV ai 254 CV di potenza. Per quanto concerne le prestazioni, ogni motorizzazione era in grado di spingere la C70 ben oltre i 200 km/h; il riscontro migliore è quello del T5 Polestar, il 2.5 litri turbo benzina da 254 CV capace di toccare i 250 km/h.
I modelli della seconda serie della C70 venivano assemblati ancora nell’impianto di Uddevalla ma stavolta la produzione era affidata alla Pininfarina, con cui la Volvo aveva creato una joint venture. Diverse novità caratterizzano la nuova generazione della coupé svedese: il vecchio pianale della 850 viene rimpiazzato da una piattaforma Ford C1 (adoperato anche per la S40) mentre per il tettuccio venne utilizzata una nuova struttura composta di tre parti metalliche, prodotta dalla Webasto, in grado di richiudersi in appena 30 secondi (solo con il veicolo fermo) e dotato di un sistema di apertura-chiusura ‘globale’, che consentiva di aprire e chiudere tutti i finestrini.
Fonte immagine: https://www.flickr.com/photos/piecun/15266661906
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